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In mostra a Tokyo la storia del kawaii

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Una mostra allestita a Tokyo esamina la storia di quella particolare oggettistica che da tempo cattura l’attenzione delle ragazze giapponesi, e indica che gli accessori e gli oggetti “carini”, descritti oggigiorno con l’aggettivo “kawaii“, si cominciarono a diffondere dall’inizio del periodo Taishō (1912-1926).

La mostra “Taishō kara hajimatta Nihon no kawaii ten (大正から始まった日本の Kawaii 展, Mostra di oggetti kawaii dall’inizio del periodo Taishō), è in corso di svolgimento presso il Museo Yayoi (弥生美術館, Yayoi Bijutsukan) di Tokyo, e durerà fino al primo luglio. La mostra illustra le fasi di sviluppo della cultura femminile giapponese tramite l’esposizione di oggetti creati nel corso dei vari periodi storici da popolari disegnatori di manga e da illustratori.

Gli oggetti esposti comprendono oggetti di cancelleria, accessori, ed altro ancora, che incarnano il concetto di kawaii.

Nakamura Keiko, curatrice del Museo Yayoi, dice: “Il concetto di ‘fancy goods’, inteso come oggettista puramente ornamentale, è emerso in Giappone verso la fine del periodo Shōwa, ma in realtà oggetti kawaii hanno incantato molte giovani ragazze già nell’era Taishō”.

Stando alla mostra, le origini dell’oggettistica kawaii sono da rintracciare  nel 1914, quando il poeta e pittore Takehisa Yumeiji (竹久夢二, 1884-1934) aprì il negozio di carta Minatoya Ezoshi Ten (港屋絵草紙店) a Tokyo, nel quartiere Nihombashi. Nel negozio venivano venduti oggetti di cancelleria raffinati realizzati con carta da origami decorati con motivi floreali tipici dell’Art Nouveau o temi floreali. Nel negozio divennero popolari anche oggetti decorati con motivi di tipo occidentale.

All’inizio dell’era Shōwa (1926-1989), vennero poi realizzate le carte da gioco di tipo karuta disegnate dal mangaka Matsumoto Katsuji (松本かつぢ, 1904-1986) rappresentanti il personaggio ”Kurukuru Kurumi-chan” (くるくるクルミちゃん).

Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, i libri illustrati di Tsutaya Kiichi (蔦谷喜一, 1914-2005) , di Naitō Rune (内藤ルネ, 1932-2007), e Mizumori Ado (水森亜土), 73 anni,  contribuirono a diffondere la cultura kawaii. In seguito la Sanrio Co., il produttore di personaggi adorabili come Hello Kitty, contribuì a disseminare la moda kawaii in tutto il Giappone.

La cultura per l’oggettistica venne introdotta in Giappone dall’estero, ma oggi la parola “kawaii” è ormai diventata un termine mondialmente riconosciuto, per cui è interessante vedere come il concetto si sia sviluppato nel corso degli anni.

Fonte: Newsdalgiappone.com

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